Escursioni e itinerari

Il Colle di Antonio Rosmini

E’ sulla verdeggiante collina sovrastante Stresa, che s’innalza il collegio Rosmini, da cui si ammira l’ampia distesa del lago Maggiore, dalle inconfondibili isole Borromeo alla sponda lombarda, sino alla vicina terra elvetica.

Forse furono quei paesaggi a spingere l’abate roveretano Antonio Rosmini, nel lontano 1835, ad accogliere l’invito di madame Bolongaro di realizzare una scuola per Stresa, perseguendo i principi Cristiani.

Rosmini iniziò subito l’opera di restauro del vecchio rustico, ampliandolo notevolmente, per accogliervi soltanto un anno dopo il noviziato, mentre i bambini delle scuole elementari entrarono alcuni decenni più tardi, nel 1863. Nacque così il convitto che contava 120 alunni divisi in quattro classi elementari.

In seguito l’edificio subì ulteriori trasformazioni: il frontale di archi venne costruito nel 1873, su progetto dell’architetto Ghezzi, mentre in una cripta della chiesa, ampliata nel 1897, prese posto la tomba del Rosmini, vigilata dalle staue dei Santi vissuti sulle sponde del lago Maggiore, particolarmente venerati dall’abate. In una cappella laterale venne collocata una sua sua statua marmorea, opera dello scultore ticinese Vincenzo Vela: anche la tomba di Clemente Rebora , poeta e mistico Rosminiano, venne collocata in una cappella della chiesa nel trentesimo anniversario della morte.

Lungo la stradina che s’inerpica da Stresa, ricordiamo inoltre il monumento dedicato agli incontri ed all’amicizia tra il Rosmini e Alessandro Manzoni, che da Villa Stampa in Lesa raggiungeva in calesse casa Bolongaro.

Nel 1937, con l’arrivo a Stresa di don Giovanni Pusineri, padre provinciale e rettore del collegio, il progetto educativo dei Rosminiani iniziò a prender corpo nel ginnasio inferiore, che si trasformerà infine in scuola media.

Durante la seconda guerra mondiale il collegio offrì apiù riprese ospitalità e sicuro rifugio ai partigiani che operavano nel Verbano, al comando del generale pallanzese Raffaele Cadorna, che era stato allievo del colegio di Domodossola.

Nella gelida notte del 17 gennaio 1953, un pauroso incendio provocò gravissimi danni alla chiesa del Crocifisso, minacciando la stessa tomba del Rosmini che, miracolosamente rimase immune alle fiamme. Successivamente venne notevolmente ampliata e realizzata con marmo di Candoglia, simile a quella di A. Manzoni, realizzata al monumentale di Milano.

Con padre Pusineri iniziò subito l’opera di restauro e si lavorò intensamente per celebrare il centenario della morte del Rosmini (1 luglio 1955), culminato con l’organizzazione di un congresso internazionale di filosofia.

Il convitto e la scuola media, legalmente riconosciuta nel 1940, proseguirono l’attività per decenni. Nel 1985 il rettore, don Antonio Salvatori, istituì anche il liceo scientifico, per completare un corso di studi che in quel periodo comprendeva elementari, medie e superiori.

 

Tratto da “Stresa le guide libro di Scenari” edito da Scenari s.r.l. di Andrea Lazzarini editore.