Excursiones e itinerarios

Villa Taranto

La entrada de Villa Taranto se encuentra en la carretera 34 del lago Maggiore, entre Intra y Pallanza, más allá de la punta de Castagnola, una visita al jardín se considera obligatorio, incluso para aquellos que tienen poco tiempo.

El Taranto Villa, construida a finales de 1800, en un estilo elegante Norman, fue donada por el capitán Mc Inglés Eacharn el Estado italiano con el compromiso de dirigirla, con pequeños edificios auxiliares y los propósitos del parque cultural – Actividades científicas y educativas en campo de la botánica y la jardinería.

El parque es visible a partir de abril a octubre, cerca de 20 hectáreas grande, que une la naturalidad del estilo Inglés, con un estilo ingenioso diseño conjunto italiano.

Villa Taranto

Los jardines botànicos

Adornado con estanques, fuentes, cascadas, de invernaderos, atravesadas por calles bordeadas de árboles majestuosos y arbustos en flor, en su conjunto presenta una de las mayores colecciones de plantas exóticas en Italia.

Los visitantes tendrán la frente incantatodi de tal belleza, entre otros cultivos aquí se encuentran algunos de los más raros y más representativo

Wisteria, el brezo, el rododendro (500 variedades), el australiano helecho, Davidia involucrata, cerezo japonés, tulipán (alrededor de 80.000 unidades), azalea (varios centenares), en tanques especiales Nelumbium floreciente, La Victoria lirios de agua amazónicos.

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Le piante è possibile trovarle a Villa Taranto durante l’estate. Le foglie della Viktoria, hanno un diametro che può superare anche i due metri e la parte inferiore del suo lembo fogliare è solcata da una rete di solide nervature che, incrociandosi formano dei vani quadrangolari dove l’aria viene trattenuta permettendo così al grosso disco di galleggiare sulla superficie dell’acqua. Spettacolare è la fase dell’impollinazione in cui, nel tardo pomeriggio si aprono dei fiori con numerosi petali bianchi; si chiudono il mattino dopo per riaprirsi la sera, questa volta colorati di rosa che, nel corso della notte, vira al rosso intenso, mentre si compie la fase dell’impollinazione e fecondazione accompagnata da sviluppo di calore. Nella mattinata del secondo giorno, i fiori appassiscono e si immergono nell’acqua lasciando maturare i frutti. I fiori presentano un diametro di 30-50 cm. E non è infrequente osservare delle foto in cui un neonato può stare su una foglia di Viktoria galleggiando su di essa senza affondare. Proseguiamo la nostra visita, ancora tante meraviglie ci attendono. Prima di attraversare il Viale degli aceri, soffermiamoci su una pianta, alla nostra destra nel bosco, con il tronco diviso in tre parti, che ha una storia incredibile: si chiama Emmenopteris Henry e viene dalla Cina. Pensate che fu immessa nel parco negli anni 40’ ed è fiorita solo due volte: la prima, trent’anni dopo il suo arrivo e la seconda volta nel Luglio del 2005. Entrambe le volte richiamò studiosi da tutto il mondo. Il tempo di una breve ma significativa sosta per rendere omaggio al Capitano Mc Eachern, sepolto dal 1964 nel mausoleo con i vetri sbalzati colorati con figure di fiori e ci ritroviamo nell’area più importante per i rododendri presenti nei giardini. Qui sul lago, alcune piante arrivano anche all’altezza di quindici metri. Continuando la passeggiata, troviamo davanti a noi un imponente castagno del 1600, probabilmente la più vecchia pianta ancora presente nel parco. Attraversiamo la suggestiva valletta e saliamo i gradini che ci conducono al grande prato posto di fronte alla Villa Taranto. La villa non è visitabile negli interni poiché sede della Prefettura provinciale. Il suo stile ottocentesco, con le finestre mansardate ed una cuspide ricorda molto stilisticamente la Francia del Nord. Lasciata la villa, attraversiamo il gradevole ponticello in pietra e cotto che sovrasta la valletta ed attraverso un pergolato con traversine in legno tek sormontato da uno splendido glicine giapponese dai fiori color violetto, davanti a noi, si spalanca la meravigliosa vista sulle terrazze del giardino in stile all’italiana, ricche di aiuole fiorite con pianticelle stagionali e solcate nel mezzo da una serie di cascatelle.

L’ultima di esse, presenta uno scorrere dosato dell’acqua da un muretto che diventa quasi una lastra di vetro. Lasciamo le terrazze alla nostra sinistra e passiamo intorno alla grande vasca che d’estate si anima con la fioritura di tanti fior di loto. Giungiamo infine all’inizio di un viale che viene denominato il Viale delle personalità, poiché ogni personaggio importante che ha visitato il parco ha lasciato una memoria di sé piantando un albero. Il più bello, ancora oggi, è un enorme Davidia involucrata od albero dei fazzoletti, piantato da un infante di Spagna nel 1938. Pianta originaria della Cina e che è in grado di raggiungere i venti metri d’altezza, deve il suo nome al missionario francese Armand David che la scoprì nel 1869 e si caratterizza per la bellezza dei suoi fiori, che, al tatto, sembrano dei lembi di stoffa bianco-crema.

Il tempo di scattare una foto panoramica dalla parte alta delle terrazze verso la villa e , sullo fondo nelle giornate limpide, la vista della catena del Monte Rosa e siamo pronti a ridiscendere verso l’ingresso del parco, appagati da tanto ammirare una natura che qui a Villa Taranto, grazie anche alla mano dell’uomo, è riuscita ad esprimere ai massimi livelli la sua bellezza ed armoniosità.

Testo a cura di Luca Sconfienza, guida autorizzata per accompagnare gruppi ed individuali alla scoperta di Villa Taranto.